Читать «Сибирское воспитание» онлайн - страница 10
Николай Лилин
Da quella volta ho smesso di pensare alla magia e ho cominciato a seguire più attentamente i movimenti delle mani di mio zio e di mio nonno mentre manipolavano le pistole, e presto ho scoperto la funzione di quella parte importantissima del meccanismo di ogni arma che viene chiamata «sicura».
Nella comunità siberiana s’impara a uccidere da piccoli. La nostra filosofia di vita ha un rapporto stretto con la morte, ai bambini viene insegnato che il rischio e la morte sono cose legate all’esistenza, e quindi togliere la vita a qualcuno
0 morire è una cosa normale, se c’è un motivo valido. Insegnare a morire è impossibile, perché una volta fatto l’affare non c’è ritorno, e dall’aldilà non ha ancora telefonato nessuno per raccontare come si sta. Però insegnare a convivere con la minaccia della morte, a «tentare» il destino, non è difficile. Molte fiabe siberiane parlano dello scontro mortale tra criminali e rappresentanti del governo, dei rischi che si corrono ogni giorno con dignità e onestà, della fortuna di quelli che alla fine hanno preso il bottino e sono rimasti vivi, e della «buona memoria» per quelli che sono morti senza mollare gli amici in difficoltà. Attraverso queste fiabe i bambini percepiscono i valori che danno senso alla vita dei criminali siberiani: rispetto, coraggio, amicizia, dedizione. Verso i cinque-sei anni i bambini siberiani dimostrano una determinazione e una serietà invidiabili anche per gli adulti di altre comunità. E su basi così solide che si costruisce l’educazione a uccidere, ad agire fisicamente contro un essere vivente.
Di solito il padre si porta dietro il bambino fin da picco lo per fargli vedere come si uccidono gli animali da cortile: galline, oche, maiali. Così il bambino si abitua al sangue, ai particolari dell’uccisione. Dopo, verso i sei-sette anni, al bambino viene offerta la possibilità di ammazzare da solo un piccolo animale. In questo processo educativo non c’è spazio per
1 sentimenti sbagliati, come il sadismo о la vigliaccheria. Il bambino va educato e gestito in maniera tale da fargli raggiungere una piena consapevolezza delle proprie azioni, e soprattutto dei motivi e dei significati profondi che stanno dietro quelle azioni.
Quando si uccide un animale più grande, come un maiale, un bue о una mucca, di solito al bambino viene permesso di esercitarsi sulla carcassa, per trovare la maniera giusta di colpire con il coltello. Mio padre spesso portava me e mio fratello in una grande macelleria, ci insegnava come agire con il coltello usando i corpi dei maiali appesi sui ganci. Una mano diventa decisa ed esperta, dopo tanti esercizi.
Verso i dieci anni il bambino è a tutti gli effetti inserito nel clan dei minori, che collabora attivamente con i criminali della comunità siberiana. Li ha la possibilità di affrontare per la prima volta tante diverse situazioni della vita criminale. I più grandi insegnano ai più piccoli come comportarsi; tra le risse e i conflitti e la gestione dei rapporti con i minori delle altre comunità, ogni ragazzo si fa le ossa.