Читать «Итальянские сказки / Fiabe Italiane» онлайн - страница 3

Анелия Ивановна Ибарбия

1. Il pudore.

2. La gioia.

3. Il dolce.

4. Un animale.

3. Вставьте пропущенное слово:

1. Il giorno seguente il sole ____ e decise di fare un altro regalo alla stella.

2. Rubò _____ a una cometa e la donò alla stella.

3. Anche questa volta la stella ____ a ridere.

4. Abbiamo ______ di te e del tuo calore!

4. Выберите нужный глагол:

Il terzo giorno il sole ____ del comportamento della bella stella.

1. piacque

2. si stufò

3. adottò

4. condannò

5. Выберите нужный предлог:

per – da – di – a

1. Il Sole _____ la vergogna divenne tutto rosso.

2. Staccò ____ una nuvola un fiocco bianco a forma di rosa.

3. Il giorno seguente il sole risorse e decise ___ fare un altro regalo ____ stella.

4. Abbiamo bisogno ___ te e ___ tuo calore.

6. Поставьте глаголы в нужную форму:

1. (Sbattere) le ciglia, (specchiarsi) nelle scie delle comete.

2. Il Sole (innamorarsi) di una piccola stella che gli (stare) di fronte.

3. Così (decidere) di non farsi più vedere e (iniziare) a girare triste e sconsolato nascondendosi fra i pianeti.

4. (Allungare) un raggio, (staccare) da una nuvola un fiocco bianco.

7. Ответьте на вопросы:

1. Perché il Sole iniziò a girare triste e sconsolato nascondendosi fra i pianeti?

2. Che cosa ha regolato il Sole alla stella il giorno primo?

3. Perché la stella così disconoscente?

4. Che cosa ha detto la cometa al Sole?

5. Raccontare il testo.

Ответы:

1. Il sole amava una stella.

2. Il pudore.

3.

1. Il giorno seguente il sole risorse e decise di fare un altro regalo alla stella.

2. Rubò la coda a una cometa e la donò alla stella.

3. Anche questa volta la stella scoppiò a ridere.

4. Abbiamo bisogno di te e del tuo calore!

4. si stufò

5.

1. Il Sole per la vergogna divenne tutto rosso.

2. Staccò da una nuvola un fiocco bianco a forma di rosa.

3. Il giorno seguente il sole risorse e decise di fare un altro regalo alla stella.

4. Abbiamo bisogno di te e del tuo calore.

Il pane d’oro

C’era una volta marito e moglie che vivevano tanto miseramente da rischiare di morire di stenti. Una mattina l’uomo disse alla moglie: “Voglio andare a vedere se rimedio una giornata di lavoro in campagna, anche se le mie gambe non reggono per la stanchezza”. Andò e trovò un fondo e così iniziò a zappare la terra. Mentre zappava, passò di lì un nobiluomo che gli chiese cosa stesse facendo. “Eh, signor mio, sto cercando di guadagnarmi qualcosa per non morire di fame” rispose. “Ora ti darò un pezzo di pane speciale, questo ti permetterà di non lavorare e di sfamarti per un bel po’. Ma attento, devi mangiarlo solo tu, ripeto non darlo a nessuno”. L’uomo se ne tornò a casa e la moglie gli domandò chi gli avesse dato il pane. “Zitta, moglie mia, me lo ha donato un nobiluomo dicendomi che saremo sazi per tantissimo tempo”. La moglie sbalordita gli chiese: “Perché non lo portiamo alla comare della drogheria, così in cambio potrebbe darci della pasta?” Dopo un attimo di esitazione il marito le rispose “Forse hai ragione” sapendo di tradire la promessa fatta al nobile. In fretta e furia portarono il pane alla comare, la quale, diede loro non solo la pasta, ma olio, ceci, fave, insomma molto di più di quello che si aspettavano. Dopo qualche tempo, terminate le provviste, l’uomo fu costretto di nuovo a dover andare per campi. Tornò a passare il nobiluomo che, meravigliato, gli chiese: “Ancora qui? Che hai fatto del pane? Non voglio sapere nulla, te ne darò un altro pezzo, ma guai a te se lo dividerai con qualcuno” gli intimò. L’uomo se ne tornò a casa tutto contento e, quando sua moglie vide di nuovo il pane riprese a tentarlo. “No, cara moglie, questa volta ho promesso solennemente” le disse seccato. “Diamogliene almeno la metà” insistette la donna. “Beh la metà si può anche darla, avanti prendi il coltello e dividiamolo in due.” disse con tono deciso. Ed ecco che così facendo, uscirono dal pane tante di quelle monete d’oro che la moglie per la gioia e lo stupore cadde a terra e morì sul colpo. Il marito dopo il lutto prese il pane con tutte le monete e si trasferì a casa della comare e là visse cent’anni.