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Chuck Palahniuk

Devono combattersi tra loro, questi.

Nessun altro li marca per un combattimento e loro non marcano nessuno che non sia un altro smilzo esagitato, tutto ossa e scatti, perchй non c'и nessun altro che si metterebbe in lista per combattere con loro.

Quelli che guardano non gridano nemmeno quando quelli come il nostro meccanico si affrontano.

Si sentono solo i combattenti respirare attraverso i denti, gli schiocchi delle mani che cercano un appiglio, il sibilo e l'impatto dei pugni che martellano e martellano sottomisura sottili scatole toraciche cave. Vedi guizzare sotto la pelle tendini e muscoli e vene. Hanno la pelle che luccica, suda, innervata sotto l'unica luce.

Scompaiono dieci, quindici minuti. L'odore che hanno, sudano e fanno odore, ti ricorda il pollo fritto.

Passano venti minuti di fight club. Finalmente uno dei due va a terra.

Dopo un combattimento due tossici in riabilitazione passano il resto della serata insieme, scassati e sorridenti per aver combattuto cosм forte.

Da quando и entrato al fight club, questo meccanico bazzica continuamente la casa di Paper Street. Vuole che ascolti la canzone che ha scritto. Vuole farmi vedere la casetta per gli uccelli che ha costruito. Mi mostra la foto di una ragazza e mi chiede se и abbastanza carina da sposarla.

Seduto al volante della Corniche, mi chiede se ho visto la torta. «L'ho fatta per te. L'ho fatta io.»

Non и il mio compleanno.

«Le fasce erano un po' sporche di olio» mi dice il meccanico, «ma io ho cambiato l'olio e il filtro dell'aria. Ho regolato le valvole e l'anticipo. И prevista pioggia per questa sera, cosм ho cambiato le spazzole.»

Che cos'ha in mente Tyler, domando io?

Il meccanico apre il posacenere e spinge l'accendino. «И una prova questa?» chiede. «Ci stai mettendo alla prova?»

Dov'и Tyler?

«La prima regola del fight club и che non si parla del fight club» dice il meccanico. «E l'ultima regola del Progetto Caos и che non si fanno domande.»

Dunque cosa puт dire a me?

«Quello che devi capire и che tuo padre и stato il tuo modello di Dio» dice lui.

Dietro di noi il mio lavoro e il mio ufficio sono sempre piщ piccoli, sempre piщ piccoli, sempre piщ piccoli, non ci sono piщ.

Ho odore di benzina sulle mani.

«Se sei maschio e sei cristiano e vivi in America, tuo padre и il tuo modello di Dio» dice il meccanico. «E se non hai mai conosciuto tuo padre, se tuo padre prende il largo o muore o non и mai a casa, che idea ti fai di Dio?»

Qui c'и l'insieme dogmatico di Tyler Durden. Scarabocchiato su pezzetti di carta mentre io dormivo e consegnatomi da battere a macchina e fotocopiare sul lavoro. L'ho letto tutto. Probabilmente lo ha letto anche il mio capo.

«La fine che fai» dice il meccanico, «и passare la vita a cercare un padre e Dio.»

«Quello che devi considerare» dice, «и la possibilitа che a Dio tu non sia simpatico. Potrebbe essere che Dio ti odi. Non и la cosa peggiore che puт capitare.»