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Chuck Palahniuk

«Conosce le regole, signor Durden» dice il meccanico. «Lo ha detto lei stesso. Ha detto che se qualcuno cerca di chiudere un club, fosse anche lei, allora dobbiamo prenderlo per le palle.»

Gonadi.

Gioielli di famiglia.

Testicoli.

Huevos.

Immaginati la parte migliore di te congelata in un sacchetto conservato presso il Saponificio di Paper Street.

«Sa che и inutile opporsi» dice il meccanico.

Il conducente mastica il suo sandwich e ci guarda nello specchio.

Si sta avvicinando una sirena della polizia. Un trattore attraversa rumoroso un campo in lontananza. Uccelli. Un finestrino in fondo all'autobus и mezzo aperto. Nubi. Ci sono ciuffi d'erba che crescono intorno alla ghiaia della piazzuola di manovra. C'и ronzio di api o mosche nell'erba.

«Siamo interessati solo a un piccolo accessorio» dice il meccanico del fight club. «Questa non и una minaccia, questa volta no, signor Durden. Questa volta dobbiamo tagliarle.»

«Sono gli sbirri» annuncia il conducente.

La sirena sbuca da non so dove e si ferma davanti all'autobus.

E con che cosa dovrei oppormi?

Un'auto di pattuglia si ferma davanti all'autobus, nel parabrezza lampeggiano le luci rossa e blu, qualcuno da fuori grida: «Fermi tutti lа dentro».

E io sono salvo.

Suppergiщ.

Posso raccontare di Tyler agli sbirri. Dirт loro tutto del fight club e forse finirт in galera e poi il Progetto Caos sarа problema loro e io non dovrт fissare lo sguardo su una lama di coltello.

I poliziotti salgono sull'autobus e il primo dice: «Gliele avete giа tagliate?».

Il secondo poliziotto dice: «Fate alla svelta, c'и un mandato di cattura per lui».

Poi si toglie il berretto e a me dice: «Niente di personale, signor Durden. И un piacere averla finalmente conosciuta».

Dico io, guardate che state commettendo un grosso errore.

«Ci aveva preannunciato che probabilmente avrebbe detto cosм.»

Io non sono Tyler Durden.

«Ci aveva avvertito che avrebbe detto anche questo.»

Cambio le regole. Potete tenervi il fight club, ma non castreremo nessuno, mai piщ.

«Giа, giа, giа» dice il meccanico. И a metа del corridoio centrale con il coltello in mano. «Ci ha avvertiti che avrebbe senz'altro detto questo.»

D'accordo, allora io sono Tyler Durden. Sono io. Sono Tyler Durden e detto io le regole e dico che devi mettere giщ quel coltello.

Il meccanico si gira: «Qual и il nostro record finora per un taglia e fuggi?».

«Quattro minuti» risponde qualcuno.

«Qualcuno sta cronometrando?» domanda il meccanico.

Ora sono saliti a bordo entrambi i poliziotti e uno guarda l'orologio e dice: «Un momento. Aspetta che la lancetta dei secondi arrivi sul dodici».

Lo sbirro conta: «Nove».

«Otto.»

«Sette.»

Mi lancio verso il finestrino.

Urto con lo stomaco il sottile profilo di metallo e dietro di me il meccanico del fight club grida: «Signor Durden! Cosм ci fa perdere il record!».

Sporgendomi dal finestrino, annaspo sulla gomma nera della ruota posteriore. Afferro il bordo del mozzo e tiro. Qualcuno mi prende per i piedi e mi tira dall'altra parte. Grido al piccolo trattore in lontananza: «Ehi!». E: «Ehi!». La faccia mi si gonfia, scotta piena di sangue, sono appeso a testa in giщ. Mi tiro fuori un po'. Le mani che mi tengono per le caviglie mi tirano indietro. La cravatta mi dondola in faccia. La fibbia della cintura mi si impiglia nel finestrino. Con le api e le mosche e i ciuffi d'erba a pochi centimetri dalla faccia grido: «Ehi!».