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Chuck Palahniuk

Suo padre, ha detto Tyler.

Forse non avevamo bisogno di un padre per completarci. Non c'и niente di personale contro il tuo avversario al fight club. Combatti per combattere. И proibito parlare del fight club, ma noi abbiamo parlato e per un paio di mesi la gente si ritrovava in quel parcheggio dopo la chiusura del bar e quando ha cominciato a far freddo, un altro bar ci ha offerto il seminterrato dove ci riuniamo ora.

Quando si riunisce il fight club, Tyler enuncia le regole che abbiamo stabilito io e lui.

«Nella maggior parte dei casi» grida Tyler nel cono di luce al centro dello scantinato pieno di uomini, «siete qui perchй qualcuno ha violato le regole. Qualcuno ha parlato del fight club.»

Tyler dice: «Allora и meglio che smettete di parlarne oppure vi conviene aprire un altro fight club perchй la prossima settimana il vostro nome finirа su una lista quando entrerete e solo i primi cinquanta nomi della lista entreranno. Se entrate, stabilite subito il vostro combattimento se avete voglia di combattere. Se non volete un combattimento, ci sono altri che lo vogliono, allora forse vi conviene restarvene a casa.

«Se questa и la vostra prima sera al fight club» grida Tyler, «dovete combattere.»

La maggior parte di quelli che vengono al fight club ci vengono per via di qualcosa contro cui hanno paura di combattere. Dopo qualche combattimento hai molta meno paura.

Ci sono molti ottimi amici che si ritrovano per la prima volta al fight club. Ora vado a riunioni o convegni e vedo facce ai tavoli, dirigenti e giovani direttori o avvocati con i nasi rotti che vanno gonfiandosi come melanzane sporgendo da sotto le bende o un paio di punti sotto un occhio o una mandibola ingessata. Sono quelli che se ne stanno tranquilli ad ascoltare fino al momento di prendere una decisione.

Ci scambiamo cenni di saluto con la testa.

Piщ tardi il mio capo mi chiederа com'и che conosco tanti di questi individui.

Secondo il mio capo nel nostro mestiere ci sono sempre meno gentiluomini e sempre piщ canaglie.

La demo va avanti.

Walter della Microsoft incrocia gli occhi con i miei. И un giovane con denti perfetti e pelle sana e il tipo di posto di lavoro di cui ti prendi la briga di vantarti con gli ex compagni di scuola. Sai che и troppo giovane per aver combattuto in qualche guerra e se i suoi genitori non erano divorziati, suo padre non era mai a casa, e ora sta guardando me, che ho la faccia per metа ben rasata e per l'altra metа scura di un livido che tengo nascosto nel buio. Sangue che mi luccica sulle labbra. E forse Walter sta pensando a un'indolore cena vegetariana a cui и stato la settimana scorsa o all'ozono o al disperato bisogno della Terra di smettere i crudeli atti di sperimentazione sugli animali, ma probabilmente no.