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Chuck Palahniuk

Io prendo il barattolo di lisciva e lo poso sul tavolo. Non dico niente.

«Posso restare qui stanotte?» chiede Maria.

Io non rispondo. Nella testa conto: cinque sillabe, sette, cinque.

La tigre ride

La serpe ti lusinga

Malo spirito

Maria chiede: «Cosa cuoci?».

Io sono il punto di bollitura di Tizio.

Le dico vai, vattene, via, via. Capito? Non ti sei giа presa una fetta abbastanza grande della mia vita? Maria mi afferra per la manica e mi immobilizza per il secondo che le serve per baciarmi sulla guancia. «Chiamami, ti prego. Ti prego. Dobbiamo parlare.»

Io dico sм, sм, sм, sм, sм.

Appena Maria и fuori, riappare Tyler.

Rapido come un trucco di magia. I miei hanno fatto questa magia per cinque anni.

Io bollo e schiumo mentre Tyler fa spazio in frigo. Il vapore divide l'aria in strati e l'acqua gocciola dal soffitto della cucina. La lampadina da quaranta watt nascosta in fondo al frigorifero, qualcosa di luminoso che non mi fa vedere dietro le bottiglie di ketchup vuote e i barattoli di sottaceti in salamoia o maionese, una qualche luce minuscola dentro il frigo rischiara il profilo di Tyler.

Bollo e schiumo. Bollo e schiumo. Metto il sego schiumato nei cartoni del latte con il lato superiore strappato da una parte all'altra.

Con una sedia accostata al frigorifero aperto, Tyler guarda il sego che si raffredda. Nel caldo della cucina nuvole di nebbia fredda cascano dal fondo del frigo e riempiono una pozzanghera intorno ai piedi di Tyler.

Io riempio i cartoni del latte con il sego e Tyler li ripone in frigo.

Mi inginocchio davanti a Tyler davanti al frigo e Tyler mi prende le mani e me le mostra. La linea della vita. La linea dell'amore. I monti di Venere e Marte. La nebbia fredda ci avvolge, la lucina fioca ci illumina la faccia.

«Ho bisogno che mi fai un altro favore» dice Tyler.

Questa volta c'entra Maria, vero?

«Non le devi parlare mai di me. Non le devi mai parlare di me alle mie spalle. Me lo giuri?» chiede Tyler.

Io giuro.

«Se mai parli di me con lei, non mi vedi piщ» dice Tyler.

Io giuro.

«Giuri?»

Io giuro.

«Ora ricorda» dice Tyler, «sono tre volte che me l'hai giurato.»

Uno strato di qualcosa di denso e trasparente si va formando sopra al sego in frigorifero.

Il sego, gli dico, si sta separando.

«Non temere» dice Tyler. «Lo strato trasparente и glicerina. Puoi rimescolarci la glicerina, quando fai il sapone. Oppure puoi tirarla via.»

Tyler si passa la lingua sulle labbra e mi rigira le mani a palmi in giщ sulla sua coscia, su un lembo di flanella appiccicosa della sua vestaglia.

«Puoi mescolare la glicerina con l'acido nitrico per fare nitroglicerina» dice Tyler.

Io respiro con la bocca aperta e dico: nitroglicerina.

Tyler si fa le labbra bagnate e luccicanti con la lingua e mi bacia il dorso della mano.

«Puoi mescolare la nitroglicerina con nitrato di sodio e segatura per fabbricare dinamite» dice Tyler.

Il suo bacio luccica di bagnato sul dorso della mia mano bianca.